Io non riconosco l’autorità dei semafori perché sono abituato a valutare gli incroci a prescindere dal colore degli stessi. Perché è questione di vita o di morte e il pirla all’incrocio che passa col rosso ogni tanto capita. Io vi osservo, automobilisti, motociclisti, pedoni… prevedo le vostre mosse, leggo le vostre menti! Osservo il minimo spostamento del copertone per sapere se state sterzando senza mettere la freccia, valuto la traiettoria che state seguendo. Insisito il mio sguardo nel vostro abitacolo per apere cosa state facendo, se siete più o meno attenti alla guida, se vi siete guardati intorno.E’ per questo che passo col rosso!
E’ così che sopravvivo in bici nella metropoli, assaporando la gioia del vento in faccia, di muovermi nel tempo e non contro il tempo, di sentire la fatica nelle gambe quando torno stanco la sera. Felice, perché le gambe reggono ancora.
E se mi fermo a bere ad una fontana, mi giro verso il mio destriero, per vedere se ha sete.