Tappa: Tellaro-Castigloncello
Km percorsi: 124,99
Tempo: 5:50:25
Vel. media: 21,3
Vel. massima: 44,7
Aver messo una sveglia alle 6:33 ed una alle 7:00 è stato semplicemente inutile: mi sveglio alle 8:00 con le gambe pesanti come due pezzi di marmo. Forse oggi non mi alzeró proprio. Forse resterò dentro questa tenda fino a stasera. Poi penso a Viareggio, Livorno, alla strada che ho davanti e mi alzo. Anche oggi, ora che finisco di prepararmi e caricare la bici parto alle 9:00.
E cosa c’è di meglio di una bella salita di primo mattino? Una salitina, d’accordo, forse nemmeno un kilometro, ma tutta al 10, 15%! Ciao Liguria, ciao! …Mortacci tua! Dopo una salita però c’è sempre una discesa e poi il benedetto, amatissimo piattume della costa. Per fortuna è in po’ nuvoloso, perciò il sole non picchia troppo e non fa caldo. Dopo le fatiche di questi giorni, poi, le gambe sono bisonti: pesanti e potenti. Senza alcuno sforzo tengo una media di 23.3 km/h e alle 10:30 faccio la prima pausa a forte dei marmi. Qui, di fronte al mare, mi rilasso ascoltando le chiacchere da bar di tre anziani: sono tre marmisti in pensione e nel giro di mezz’ora passano da un discorso all’altro, da un ricordo all’altro. Per me è già stupefacente sentire quant’è cambiato l’accento degli indigeni in soli 30 km. Da qui in avanti sarà tutto costa, sarà tutto piano
Tutto costa proprio non è stato, che da Viareggio a Livorno la strada rientra e si passa per Pisa. Però i kilometri scorrono facili, le gambe corrono. Ero convinto che avrei accusato di più la fatica. Forse l’accuseró domani. A Pisa incontro un altro cicloamatore: è in inglese sulla sessantina, tutto felice quando gli racconto la mia “impresa”.
Poi risalgo in sella e vado, vado senza fermarmi. Superò Livorno, mi fermo in un paese di cui ora non ricordo il nome. Cena a base di pesce in riva al mare. Oggi me la sono meritata.